Cerimonia
Chiesa "S. Maria della Consolazione"
Sorge in cima al vecchio abitato, avvinto alla roccia con i suoi vicoli e le sue scalinate, a farle da splendida e suggestiva cornice, ed è considerata la più ingente testimonianza dell'arte gotica-angioina in Calabria. Costruita per volere di Filippo Sangineto sul luogo dove già i Normanni nell'XI sec. avevano edificato la piccola chiesetta di Santa Maria dei Franchi, il sacro edificio fu realizzato a partire dal 1343-45. Di derivazione franco-senese, la chiesa ha una facciata dall'architettura originale, in cui spiccano il bel rosone a 16 colonnine con un diametro di oltre 6 metri ed il ricco portale con timpano-lunetta ed archi a sesto acuto, nonchè la massiccia torre campanaria, ingentilita in alto dall'elegante finestra bifora con colonnina prismatica ed archi trilobati. L'interno si propone come raro esempio di gotico puro in Calabria, con il soffitto a capriate della navata unica, le finestre monofore, bifore e la trifora dell'abside, gli archi a sesto acuto e le volte a crociera delle cappelle e del presbiterio. Ogni traccia della settecentesca veste barocca è stata rimossa con i lavori di restauro conclusi nel 1978, e la chiesa è stata riportata in uno stato molto simile a quello originale.
Comunque, l'edificio conserva opere in pietra e legno di squisita fattura (portone intagliato, confessionali, altari, coro ligneo, sepolcri, affreschi) realizzate perlopiù da maestranze meridionali tra il XIV ed il XVIII secolo. In particolare, sotto l'alta trifora dell'abside, si trova l'imponente Mausoleo, sepoltura di famiglia dei Sangineto, che probabilmente ospitò le spoglie di Filippo Sangineto, del figlio Ruggero e del nipote Filippo II o Filippello.
L'urna, di splendida fattura, da una parte degli studiosi viene attribuita a TINO DA CAMAINO (eminente scultore del '300 Toscano, massimo interprete in quel periodo di monumenti funerei di gusto gotico), da altri al MAESTRO DURAZZESCO. La tomba, in pregiato marmo, si poggia su tre leoni che fanno da base a tre cariatidi rappresentanti Fede, Speranza, e Carità.
Sopra l'urna funerea con scolpiti, in nicchie divise da archi e colonnine, nove Santi. Chiude l'urna la lastra con l'immagine distesa di Filippo Sangineto, sormontata da un baldacchino con iscrizione ed altre statue.